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Una piovosa domenica di marzo

12 Marzo 2018

Una piovosa domenica di marzo

Una piovosa domenica di marzo

Scosto le tendine, guardo fuori e piove, piove. Una pioggerellina sottile, ma incalzante. Okkey, domenica di pioggia, domenica di cucina. Forno acceso, tagliatelle – fatte da me – con gli asparagi, i primi della stagione, focaccia in lievitazione.
Si, magari tanto tè e lettura. Davvero? Davvero voglio trascorrere la giornata a impastare, sorseggiare tè e leggere?
No, no, non ci penso proprio. Ho voglia di passeggiare. Stare all’aria aperta. Sentire il profumo della pioggia e dell’erba bagnata. La settimana appena trascorsa è stata lunga e piena di impegni, oggi ho bisogno di sentirmi leggera.

Indosso le Hogan, il jeans, prendo l’ombrello e sono incerta se ascoltare musica col lettore mp3, poi decido, no, voglio ascoltare il mio ritmo.
Voglio passeggiare nel parco, ma voglio anche camminare a lungo. Così, decido di prendermela comoda e arrivarci da un’altra strada.
Che bello! Sento il respiro della domenica. Ritmi lenti. Cani a passeggio con i padroni, runners che corrono nonostante la pioggia.
Eccomi al parco. Ho fatto bene ad arrivarci dalla strada più lunga. Il vialone centrale si profila. La pioggia intanto è diventata copiosa, ma non importa, mi piace sentire il tic tac eppoi sono attrezzata.
Il Lambro è da brividi. Sporco, scuro, ma fa niente. Procedo e mi perdo nei miei pensieri. E nelle chiacchiere al cellulare dei passanti.
Possibile che tutti debbano stare sempre al telefono e parlare, parlare, parlare? Eh si che anche a me piace conversare, ma continuamente…..

Giornata in piena libertà, gli asparagi, dopo averli lessati li condirò con olio extravergine, pepe nere e mandorle pelate, tostate e tagliate a lamelle. Un uovo in tegamino completa il tutto.
In pomeriggio la pioggia incalza e non ho voglia di uscire ancora. Lettura e caffè. Col cioccolato. Si, si, avete letto bene. Il tè c’è, ma col cioccolato fondente al 90% preferisco il caffè. Eppoi il libro, sto leggendo 84, Charing Cross Road e mi piace moltissimo.
Un libriccino delizioso basato sullo scambio epistolare tra l’autrice Helene Hanff e principalmente Frank Doel, un antiquario libraio.
Uno scambio epistolare reso interessante dal carattere estroverso, ironico, di Helene e dalla sua grande umanità.

La prima lettera che Helene invia alla libreria è del 1949, periodo di razionamenti in Europa. Così, tra un finto rimprovero e righe di apparente spigolosità, scrive che invierà un pacco doni in modo che i dipendenti della libreria antiquaria, possano mangiare qualcosa di decente.
A questo pacco nel corso degli anni ne seguiranno altri, di ghiottonerie e anche di cibi basic tipo le uova. Helene, però, nonostante il carattere burbero, sa capire le persone e sapendo delle difficoltà che le inglesi hanno nel reperire calze di nylon, farà in modo di far pervenire anche queste.
La sua persona, le sue lettere, la sua generosità, susciterà ammirazione nelle impiegate della libreria, che, senza farne cenno a Frank Doel, inizieranno a scrivere ad Helene.
Un libro che mi ha deliziata, leggero, delicato, umano.

Qui continua a piovere, io mi faccio un tè. Ho anche deciso quale! 🙂

English Breakfast con anice e cannella.

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  1. Meno male che ha smesso di piovere, ieri la giornata sembrava interminabile.
    Che bella la tua giornata a zonzo, io invece mi sono rintanata in casa a fare mille cose ugualmente, ma con una gran malinconia dentro, uff….voglio il sole!
    Ti abbraccio amica

  2. Ciao Giovanna , da me continua a piovere e sono quasi 3 giorni che non esce un po’ di sole . Io ho passato la domenica in casa . Complimenti per le foto fantastiche . Un abbraccio, Daniela.

  3. Io adoro le domeniche piovose ma non sono attiva come te, mi piace stare in casa a leggere e a sistemare la casa e rilassarmi…. Bellissime le foto cara! Un bacione

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