Tea Time, un – qualunque – momento in casa mia
Break! Pausaaaaa! Il tè è pronto sul tavolino, il CD di Mussorgsky parte e le bellissime note dei “Quadri” (di un’esposizione) si diffondono nel mio soggiorno.
Ascolto con attenzione, questa composizione è in assoluto una delle mie preferite (ma non lo dico poi, per molti brani di musica classica?), mi ipnotizza, mi travolge, mi scuote.
Penso all’interpretazione che ho sentito a teatro qualche settimana fa, bella, forte, coinvolgente.
Ricordo l’attenzione mia e della platea durante l’esecuzione. Concentratissimi, a differenza della sinfonia di Sibelius ascoltata poco prima, quando l’ascolto era leggermente meno interessato e la platea (e io stessa) ci guardavamo in giro.
Con Mussorsgsky no. Eravamo tutti tesi ad ascoltare questo capolavoro. A me, in certi momenti mancava il fiato per la gioia che provavo durante l’esecuzione.
Nel mio soggiorno sorseggio il tè, ascolto la musica e ripenso a quanto sono stata felice quel giorno. Quanto a volte mi basti poco per esserlo.
O forse no? Intendo andare a teatro, passeggiare in centro dopo la rappresentazione, concludere la giornata con una bella cenetta (preparata da me), è poco? E’ molto?
Non lo so, e onestamente non mi interessa. Io non mi interrogo su ciò che mi rende felice. Io vivo. E in ogni caso non annoierei voi, cari lettori, su questioni molto personali e volendo, anche parecchio inutili, non mi imbarco in una sorta di divertissement filosofica. Come si fa a quantificare la felicità? Quanto dura? Come arriva? Come averla?
Però, ormai ci sono, i miei pensieri volano leggeri (troppo….) con le note e penso che la felicità non si cerca, non si trova, non si costruisce.
Arriva e bisogna saperla cogliere ed accogliere. Forse la felicità sta proprio nel saper riconoscere l’attimo in cui arriva, viverselo, non cercare di trattenerlo, tanto è inutile, e sapere che prima o poi tornerà.
Però, tra quel momento sospeso fra un momento felice e l’altro, non bisogna stare fermi ad aspettare e lavorare, lavorare, lavorare per riavere quel momento felice.
Allora bisogna essere predisposti alla felicità? Okkei, sono partita scrivendo che non volevo inerpicarmi in discorsetti banali ed eccomi qui a pontificare.
Però, si, sono convinta che ci vuole un po’ di attenzione, leggersi dentro, capire cosa si vuole, per essere felici. La felicità è anche un atteggiamento mentale. Chi prende la vita con leggerezza, non si arrabbia per sciocchezze, sorride spesso, pensa che c’è – quasi – sempre una soluzione ad un problema, allora forse, i momenti felici sono maggiori perché il modo di vivere è più sereno ed ottimista.
Poi, credo, che renda felice, avere degli interessi e seguirli con amore, passione. Capire cosa ci piace, cercare il modo di realizzarlo è essa stessa una sorta di felicità. Mi sono anche chiesta, perché sto facendo tutta ‘sta menata? Beh, probabilmente, perché, come ho scritto in questo post, in questo periodo sono un po’ triste. E sicuramente perché quest’anno è stato difficile. Molto. Però, forse è per questo che parlo di felicità, nonostante tutto, mi sto, finalmente!, dedicando ad una cosa che mi piace molto. Seguo i miei interessi, sono sempre disponibile verso le cose nuove, faccio nuovi progetti. In una parola vivo. Anche se sono triste. Molto.
Tea time!
Per questo ho intitolato il post tea time!, perché anche questo momento per me è una piccola (grande) felicità. Non è solo bere tè, ma scegliere la tipologia, prepararlo, annusare la fragranza, sorseggiarlo.
Il Tea time! è una sensazione, non una semplice tazza di tè. Una piccola pausa rigenerante dagli affanni della giornata. L’idea che una tazza di tè può dare conforto. Un momento puramente terapeutico.
Okkei, prima di continuare con le banalità, il mio Tea time! è finito, metto in ordine i pensieri, organizzo il prossimo post, preparo la cena, chiamo la mia amica che stava giù giù giù e magari le propongo di fare qualcosa di bello…..
noi ci dobbiamo vedere amica mia…ho voglia di sorseggiare un buon tè con te parlando della nostra vita! Un abbraccio grande
Certamente Simo. Ci organizziamo! Un abbraccio
Un post che ho letto tutto d’un fiato e le foto sempre stupende.
Grazie Ale, l’ho scritto col cuore!
Foto meravigliose come sempre, mi hai fatto venire voglia di tè.
Eh, eh il piacere del tè è “contagioso”!
Un post davvero interessante con delle foto splendide . mi piacerebbe poter gustare un tè in tua compagnia . Un abbraccio, buona giornata Daniela.
Grazie Dani, sei gentilissima!
Ciao cara, non sapevo avessi questo blog e devo dire che è stata una piacevole sorpresa…. Un post che mi ha conquistato e quella tazza di tea fumante mi ha riscaldato, un abbraccio!
Grazie Eli, sei gentilissima. Che piacere ritrovarti qui! Un abbraccio
Il rito del tè, per me una coccola irrinunciabile e da assaporare in serenità sino all’ultimo sorso. Un bacione